Per INFO sulle opere disponibili
Enrico Manera (Asmara, Eritrea, 1947), fratello dell'attore e regista Gianni Manera, ha iniziato a lavorare nel cinema come attore nella seconda metà degli anni sessanta, con lo pseudonimo di Joseph Logan. Ha lavorato con numerosi registi, tra i quali Giuliano Montaldo, Mino Guerrini e Massimo Pupillo. Dopo aver lavorato nello Studio di Mario Schifano, inizia lo scambio di idee con gli altri componenti della "Scuola Romana di Piazza del Popolo". Stringe amicizia con Tano Festa e Franco Angeli. Di lui hanno scritto: Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Duccio Trombadori, Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Maurizio Sciaccaluga, Luca Beatrice, Stefania Severi, Luciano Caramel, Mario De Candia, Arturo Carlo Quintavalle, Franco Simongini, Alessandro Masi, Arianna Di Genova, Giuseppe Bertolucci, Duccio Trombadori. Tra le mostre più Recenti quella presentata nel 2017 alla Galleria Core di Roma dal titolo BHM dove ha esposto accanto a Keith Haring e Paolo Buggiani. Come pittore ha partecipato alla Quadriennale di Roma del 1996; nel 2011 ha esposto a Roma nel Padiglione Lazio della LIV Biennale di Venezia. Nelle sue opere non perde occasione di ridicolizzare la società attuale e le sue insite contraddizioni, manipolando le icone del contemporaneo tratte dal mondo del fumetto, del cinema e della pubblicità. I simboli delle case cinematografiche di Hollywood (Paramount, Columbia, Twenty Century Fox), i personaggi dei cartoni animati (Topolino, Batman), l’annuncio del terzo millennio, sono rappresentati nelle sue opere con uno stile originale, spiritoso ed affabulante. La pittura lo interessa come finzione che esalta l’oggetto, il prodotto, la merce della società consumistica. Manera gioca una partita che è al contempo adulatoria, provocatoria e demistificante. Nel suo celebre “Bozzetto originale per simultanea” rappresenta il tema dell’annuncio del nuovo millennio, molto sentito e mercificato nella società consumistica: la mano del robot e quella dell’Adamo di Michelangelo che si toccano nello spazio è tra le immagini realizzate per la Zecca e il Poligrafico dello Stato nel 1999, scelta per il primo francobollo del Terzo Millennio.
Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Roma collabora con le gallerie, attirando l’attenzione della critica, esponendo tra gli altri con Carla Accardi ed Enrico Baj. Dal 1979 inizia il sodalizio con Mario Schifano e con gli altri esponenti della “Scuola di Piazza del Popolo”, Franco Angeli e Tano Festa. Le sue sperimentazioni però si sviluppano su percorsi di ricerca più personali, esprimendosi attraverso il riutilizzo delle immagini tratte dai fumetti. Nel 1980 è invitato alla mostra “20 anni di segnali”, dove ottiene il premio Salvatore Basile per l’omaggio a Pino Pascali. Dal 1982 apre lo studio a San Francisco. Nel 1988 ritorna a Roma per prender parte ai funerali di Tano Festa a cui dedica una mostra dal provocatorio titolo “Pensione Bronsky”.
A inizio anni ‘90, allestisce innumerevoli mostre in Europa e America. Nel 1997 gli viene commissionata una mostra dedicata a Sergio Leone al Museo civico di Spoleto. Nel 1998 dedica un ciclo di opere, esposte all'Ex Mattatoio di Roma, a Massimo Troisi dal titolo “Cuore d’artista”. Le sue opere sono acquistate da collezionisti lungimiranti e da collezioni istituzionali prestigiose. l’Alitalia lo invita ad esporre a Milano presso l’aeroporto di Malpensa, in catalogo uno scritto di Achille Bonito Oliva. La Regione Emilia Romagna gli dedica una personale che raccoglie opere che vanno dalla metà degli anni ’70 al 2001. La casa editrice Maretti e Wilde Publisher ha pubblicato un suo libro dedicato ad Angeli, Festa e Schifano dal titolo “Cafe' des artistes”.
Enrico Manera nel suo studio con Angelo Criscuoli, 2023.